IL BELLO DI ESSERE ULTIMI.
- Scritto da Marco Ferlini
All'arrembaggio della classifica di sinistra.
Era il primo luglio del 2014, appena diciannove mesi fa. Poco più di un anno e mezzo. Il neo allenatore Diego Lopez entra nella nuova famiglia Bologna. I primi colpi di mercato: un giovane di belle speranze, Giannone, e una sicurezza di centrocampo a cui il tifoso rossoblu ha benedetto l'arrivo, Troianiello. Un campionato e mezzo fa.
Ci si aspettava un campionato di transizione, in attesa di un salto di qualità e di categoria negli anni a venire. Poi successe quel che successe.
Se quel primo luglio ce l'avessero detto non ci avremmo creduto: "Ti piacerebbe essere a metà classifica in serie A, il prossimo campionato?" - "Ci metterei la firma!" avremmo risposto tutti, qualcuno aggiungendoci anche seriosi fioretti con tanto di camminata al santuario di San Luca. E ora siamo qui, avidi nel sognare di raggiungere posizioni utili per le coppe quando si vince, e realistiche considerazioni sulla lotta per la salvezza quando si perde. L'ideale è godere di questo momento. Il piacere di essere ultimi, nella fantomatica classifica di sinistra, o primi in quella di destra, senza ansie, senza patemi, consapevoli di aver bruciato le tappe, in un incredibile susseguirsi di situazioni (calcistiche e societarie).
A questo punto viene da porci delle domande: Fenucci è il grande esperto di calcio che tanto si aspettava a Bologna, se non il più bravo nel suo ruolo? Corvino non è quindi quel "bollito" che aveva fatto imprecare ad inizio stagione, anzi il maggior esperto di mercato della serie A? E che entrambi, col supporto di Saputo, possano farci veramente sognare?
Sia quel che sia, intanto speriamo di finire il campionato ultimi... nella classifica di chi conta.
Marco Ferlini